Agnes Grey, intimità e riservatezza



 "Posso dire che se per gli estranei esse non erano nulla, per coloro che le conoscevano da sempre, nell'intimità di un rapporto confidenziale, erano genuinamente buone e autenticamente grandi"

È passato quasi un mese dal mio ultimo articolo, sono stati giorni pieni, trovare il tempo ultimamente è davvero difficile. 

Si conclude oggi, con un leggero anticipo sulla nostra tabella di marcia, il GDL dedicato a Agnes Grey di Anne Brontë.

Apro questo articolo con uno stralcio tratto da una lettera di Charlotte Brontë, che potete leggere per intero come appendice all'edizione Oscar Mondadori(nella foto). 

Agnes Grey non è uno dei miei classici preferiti, ma con molta probabilità, è uno dei classici che vanno letti, soprattutto se si vuole conoscere nel profondo la scrittura e dedicarsi ad essa. 

Attraverso la lettera di Charlotte Brontë si percepiscono chiaramente due cose a mio avviso : la prima, che un romanzo non deve necessariamente essere pieno di colpi di scena e regalarti emozioni forti; la seconda, che l'animo di uno scrittore non è conforme ai gusti di chi legge, bensì è il lettore che deve entrare nel mondo dello scrittore o scrittrice.

Siamo abituati all'era del libro-prodotto, cioè qualcosa che è pensato, strutturato sul gusto della gente. 

Agnes Grey, come Cime tempestose, Jane Eyre sono la manifestazione dell'anima di tre sorelle, accomunate dal desiderio di diventare scrittrici, un desiderio difficile da realizzare: non trovarono nell'immediato la fortuna di essere scelte e di essere supportate.

Ma Charlotte Brontë, sopravvissuta alle altre due, scrive qualcosa di importante "nell'intimità di un rapporto confidenziale" ... Allora mentre leggevo gli ultimi capitoli di Agnes Grey, ho guardato la storia con altri occhi. Non quelli che cercavano invano un possibile paragone con Jane Eyre, ma quelli di chi sogna la stessa cosa delle tre sorelle: scrivere per raccontare o meglio,vivere per raccontare il proprio mondo auspicando che ci sia qualcuno in grado di comprenderlo e amarlo, costruendo anche come lettore o lettrice un rapporto di intimità con chi scrive. 

Per questo Agnes Grey resta per me un bel romanzo, costruito sulla necessità di lasciare un ricordo, una testimonianza del proprio passaggio in una società che è tanto lontana da noi, da sembrare surreale.

Anne Brontë non ha mezzi termini nel descrivere gli atteggiamenti gretti e ignobili della borghesia, per esaltare al tempo stesso la meravigliosa personalità di chi abbraccia sul serio le sacre scritture facendone un baluardo continuo e concreto: Mr Weston.

Non ci sono scossoni fra le pagine, non si nasconde nulla se non la genuinità, nella sua più pura connotazione. Per questo vi consiglio di leggerlo senza dubbio, poiché anche in essa potreste trovare una ricchezza di cui siete sprovvisti, una visione particolare della società che ignoravate, e conoscere una scrittrice che ha sentito il bisogno di essere tale e di arrivare fino a noi oggi. 

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Commenti

  1. Sono d'accordo con te, Paoletta. Inoltre, leggendo questa lettera di Charlotte, si capisce molto anche delle personalità delle tre sorelle e di quanto questa riesca a trasparire nei loro racconti e nei personaggi. Agnes Grey sicuramente è un romanzo più "leggero", che racconta di una vita. Una protagonista che resta molto marginale nel descrivere le sue emozioni, ma molto critica invece per quanto riguarda i suoi datori di lavoro e la gente borghese in generale. È stato bello affrontare questo viaggio insieme e confrontarci!

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    1. Buongiorno Elena, è piaciuto tantissimo anche a me poter condividere con voi questa lettura. E sono contenta che ci ritroviamo molto sulle nostre impressioni☺️

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