Vietereste Cenerentola alle bambine?



 I libri, di ogni genere, rappresentano la cultura e il suo progressivo cambiamento attraverso il tempo, raccontano di uomini e di donne che  sia in positivo sia in negativo, hanno costruito la società in cui viviamo oggi. 

Allora, perché vietare fiabe e favole alle nostre figlie? 

È diventato un pensiero comune che vietarle faccia crescere le bambine più forti e meno inclini a dipendere da un uomo 🙃

Io leggo e lascio leggere a mia figlia sia fiabe che favole, lei cresce forte e con un suo pensiero, ha orizzonti più ampi e la possibilità di sviluppare un suo senso critico! 

Se vietiamo le fiabe dei Grimm, non dovremmo leggere neanche più un classico. 
Possiamo accusare di sessismo qualunque romanzo scritto duecento anni fa, senza problemi. 

Bisogna leggere i libri collocando la storia in essi narrata, nel suo contesto, accogliendo come un dono quello che contengono, poiché se non ci fossero stati i grandi scrittori, non ci sarebbe una cultura a cui fare affidamento, né la tesminianza, seppur celata da maghi e sortilegi nelle fiabe, di quello che è passato e che è stato volutamente cambiato perché andava fatto. 

Come possiamo parlare di sessismo alle nostre figlie, se non diamo testimonianza storica di quello che era la donna un tempo? 

Quel "Credere nell'impossibilile" che è racchiuso nelle pagine di Andersen, dei Grimm o di Perrault,  rende la speranza concreta, reale. 
La scarpetta di cristallo, il bacio che riporta alla vita, un incantesimo da spezzare... Non sono altro che un inno al coraggio, al non arrendersi. 
Questo non arrendersi delle protagoniste, ha portato oggi a quella libertà che ci concede il diritto di scegliere chi essere. 

Commenti

  1. I agree completely. All stories should be available to children, we just may need to put them in context of the time they were written.

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